Wiener Praterleben - MVSR3465 | Musica

Siegfried Translateur fu un compositore, direttore ed editore tedesco. Nacque in Alta Slesia e ottenne la sua profonda formazione musicale a Breslavia, Vienna e Lipsia. Al termine di questo periodo andò a Berlino come direttore d’orchestra e lì diresse una sua propria orchestra. Come compositore Translateur ebbe successo primariamente nell’ambito della musica di intrattenimento e scrisse soprattutto marce, valzer e pezzi di carattere; già nel 1929 il totale delle opere da lui composte comprendeva ben 165 opus. Il suo curriculum può quindi essere paragonato a quello dei suoi colleghi compositori che all’epoca erano attivi in questo settore musicale nella capitale tedesca. In base a quanto da lui stesso dichiarato, nella scrittura delle sue opere si affidò come principale modello al compositore francese Emile Waldteufel. Ritenendo che una casa editrice fosse il mezzo ideale per diffondere la propria musica, nel 1911 ne fondò una propria che chiamò Lyra. La casa pubblicò anche opere di celebri colleghi quali Paul Lincke e Franz von Blon. Le sue composizioni comunque non vennero pubblicate solo dalla Lyra ma anche da altre conosciute case quali la Oertel, la Bosworth o la Hainauer di Breslavia. Nel 1993 prese suo figlio come socio nell’azienda a cui cambiò il nome in Lyra, Translateur & Co.

Durante la sua permanenza a Vienna vide la luce nel 1892 il valzer “Wiener Praterleben”, la sua op.12. Il pezzo divenne particolarmente apprezzato quando ebbe il suo battesimo a Berlino durante la Sei Giorni di ciclismo nel 1923, tanto più poiché venne eseguito dall’orchestra berlinese diretta da Otto Kermbach. La popolarità del pezzo lo portò ad essere infine conosciuto anche ben al di fuori di Berlino con il nome di “Valzer del palazzo dello sport”. Nemmeno il divieto di rappresentazione che il ministro della propaganda del Reich Goebbels emise nel 1934 riuscì a fermare questo valzer e a reprimerne la popolarità. In base alle Leggi di Norimberga sulla razza, Siegfried Translateur venne considerato “mezzo ebreo”, cosa sufficiente a farlo incorrere nella denuncia che toccava ad ebrei e mezzi ebrei. La macchina nazionalsocialista si mise quindi in moto e in diverse fasi ciò interferì non poco in vari aspetti della sua vita professionale e personale, tanto che alla fine fu costretto a vendere la sua casa editrice.

Nel 1943 venne infine deportato nel campo di concentramento di Theresienstadt in Boemia dove morì nel 1944, secondo Prieberg assassinato dalle SS. Non si sa se e come Siegfried Translateur prese parte alla notevole vita culturale che resisteva all’interno del campo di concentramento di Theresientstadt.