Paidushko - MVSR2666 | Musica

Nella sua composizione "Paidushko" Alfred Bösendorfer fu ispirato dalle danze folcloristiche dei Balcani. La collocazione di questa regione continua a non essere univoca, dato che è composta da diverse nazioni e regioni, per esempio l'Ungheria, la Slovenia, la Bulgaria, la Romania e la Grecia. Ma per Alfred Bösendorfer nella sua rapsodia balcanica non era importante dove scorressero esattamente i confini – perché in fin dei conti la musica non conosce confini! Dopo l'inizio focoso nella forma di una Czárdás ungherese, arriviamo nella Slovenia rappresentata da suoni pacati e amabili. Subito dopo, il temperamento dei Balcani si ripresenta in una danza selvaggia sotto forma di intermezzo che si traspone in un passionale canto gitano slavo prima di raggiungere la Romania, la Macedonia e la Bulgaria. Qui la musica è carica di fascino e temperamento, spesso molto complessa. Prima risuona un flauto romeno accompagnato da tamburi. Gli intervalli della scala caratteristici di questa musica entusiasmano da secoli tanti compositori, anche di fama. Le combinazioni di vari tipi di ritmo sono altresì una particolarità, per noi sono piuttosto difficili ma d'altro canto estremamente affascinanti e coinvolgenti. Per i musicisti costituiscono in un certo senso una sfida, tuttavia, se padroneggiati adeguatamente, dispiegano tutto il temperamento e la gioia di vita dei Balcani  Nel finale di "Paidushko" troviamo la musica greca e turca in una "Hora", una danza tipica con elementi di Sirtaki. Il grande cerchio della rapsodia balcanica si chiude con la musica gitana dell'inizio.