Viva Belcanto! - MVSR2455 | Musica

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Banda (Orchestra di fiati)

Viva Belcanto!

Concerto a Verona

Viva Belcanto!

Banda (Orchestra di fiati)

Viva Belcanto!

Concerto a Verona

Durata
00:09:50

Difficoltà
Oberstufe

Editore
Rundel

Formato
A4

Info
Partitura completa + Condensata + Parti

Numero d'edizione
MVSR2455

Data di pubblicazione
2005

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Info

La serie melodica “Viva Belcanto” comprende cinque arie note di origine italiana.

Capriccio Italiano - Coro dei prigionieri del Nabucco - Marcia trionfale dell’Aida - Santa Lucia - Brindisi da La Traviata - Funiculì, funiculà.

Il titolo è difficile da tradurre in altre lingue. Ma il belcanto è molto di più. È un modo di vivere, è la gioia del canto spontaneo e virtuoso, dell’arte vocale genuina. Con il canto si possono esprimere in modo credibile stati d’animo e sentimenti: gioia, dolore, amore, appartenenza...

All’inizio il compositore ha posto il famoso squillo di tromba di “Capriccio Italiano” di P.I. Tschaikowsky – nonché una gioiosa canzone italiana, altresì ripresa da questo “Capriccio”.
Segue poi il numero 1 del “Coro dei prigionieri” dall’opera “Nabucco”. Una canzone che canta di una grave sofferenza, ma anche di speranza e coesione.
Anche il numero 2 è molto noto: bastano pochi tempi per riconoscere la “Marcia trionfale” dell’opera “Aida” di Giuseppe Verdi. Alfred Bösendorfer ha scritto un arrangiamento di questa marcia con enfasi musicale e le ha dato anche un nuovo testo: “Viva, viva la gloria, viva la libertà”.
Dopo un passaggio con una cadenza di clarinetto, il numero 3 dà all’amore abbastanza spazio per dispiegarsi. È una canzone meravigliosa cantata da un pescatore napoletano nella sua barca, la “Santa Lucia”, una barca che spesso ha sfidato gli elementi e che lo ha sempre riportato a casa in sicurezza.
Nel numero 4 la musica esprime la serenità e la gioia in cui ci si imbatte spesso nelle grandi feste, ma anche nelle moderne partite di calcio. Per mettere in musica questa atmosfera Alfred Bösendofer fa ricorso al brindisi dell’opera “La Traviata” di Giuseppe Verdi.
Sotto forma di una tarantella veloce, risuona infine la famosa “Funiculì, Funiculà”, un omaggio a un simbolo visibile del Suditalia: il Vesuvio. Luigi Denza ha composto questa famosa canzone nel 1880, in occasione dell’apertura della funivia che porta sul Vesuvio.

Il concerto è possibile anche con coro (soprano-alto-tenore-basso) o con un canto assolo. Il testo è in italiano.

Parole

Arrangiamento / Trascrizione

Belcanto

Concerto di Capodanno

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Coro

Italia

Medley

Musica classica

Opera

Operetta

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