Banda (Orchestra di fiati)
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Prima della scoperta dell’America ad opera di Cristoforo Colombo, gli abitanti originari del Messico, gli Aztechi e i Maia, avevano una profonda cultura ricca di misteri che si rispecchia anche nella musica misteriosa e leggermente melanconica. Un’altra particolarità era lo stile architettonico in cui venivano costruiti i grandi templi. “La Vida Mexicana” di Luigi di Ghisallo inizia in uno di questi templi suggestivi (El Templo) nel cuore profondo della foresta messicana. Davanti all’ingresso alcuni musicanti suonano un flauto e dall’interno del tempio risuona un canto festoso i cui accordi trasmettono un carattere interrogativo, leggermente misterioso. Raggiungiamo un paese (El Pueblo). Qui incontriamo di nuovo i musicanti con i flauti, che adesso suonano un brano di danza che passa tra i ritmi di due e tre quarti, tra suoni allegri e melanconici. Infine tutti gli abitanti del paese sono chiamati per un’assemblea al lago Texcoco (Indian Call). Qualcuno intona un bel canto, che qui è riportato dall’assolo della tromba. Tutti gli altri si accordano e con questa festosa atmosfera nel finale (El Dorado) termina la suggestiva opera sulla vita dei messicani prima della scoperta dell’America.
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