Der Zigeunerbaron - MVSR2604 | Musica

Johann Strauß (figlio) ebbe bisogno di molto più tempo del solito per terminare la sua operetta “ Lo zingaro barone” . Per due anni lavorò sui tre atti, la cui trama riprende la novella dello scrittore ungherese Mór (Mauro) Jókai e nel 1885 finalmente l’ opera fu rappresentata per la prima volta nel teatro di Vienna. Lo zingaro barone è tra i maggiori successi di Strauß ed è a tutt’ oggi un’ operetta molto amata. La trama si svolge nel 1741 nei dintorni di Temesvár quando, 25 anni dopo la battaglia di Belgrado, Sándor Barinkay torna nella terra del padre allora defunto. I terreni dei genitori sono occupati e all’ inizio lui si innamora di una donna che lo deride per il suo titolo perduto. Poi si imbatte nella bellissima Saffi, che sposa malgrado la sua origine gitana attirando ancor più su di sé lo scherno dell’ alta società. Quando Barinkay trova il tesoro per la cui sottrazione suo padre era stato mandato all’ esilio, si scatena una lite focosa per il denaro. Alla fine viene alla luce che Saffi è la figlia del pascià turco, che all’ epoca era fuggito, e che gli zingari l’ avevano adottata per proteggerla. Barinkay va in guerra per riconquistare il proprio onore ed essere degno di Saffi. Al suo ritorno viene nominato barone, i suoi beni gli vengono restituiti e finalmente può essere felice con Saffi.

Nello “ Zingaro barone”  Strauß crea finissimi contrasti in musica tra l’ alta società austriaca e i passionali gitani. Con umorismo e charme coniuga i differenti modi di vita rappresentandoli musicalmente, ad esempio quando contrappone la musica gitana, talora malinconica e talora energica, ai suoni della polka e del valzer che richiamano l’ atmosfera viennese. La lavorazione per orchestra di fiati dell’ ouverture dello “ Zingaro barone”  offre sfide musicali e tecniche per ogni registro. Il suo effetto straordinario si dispiega solo quando i musicisti riescono a passare rapidamente tra i tanti diversi stili musicali e atmosfere facendo risuonare sia lo scherno tipicamente austriaco che l’ esotismo gitano.